La guerra iniziò nel 431 con l’invasione dell’Attica da
parte del re spartano Archidamo. Ad Atene s’impose immediatamente il problema di
come reagire all’arrivo degli Spartani. Pericle suggerì di ritirarsi dalle
campagne ed aspettare il nemico in città. La scelta di Pericle andò ovviamente
a compromettere gli interessi del ceto oplitico, ossia dei medi proprietari
terrieri. Contemporaneamente a questa chiusura di Atene entro i confini delle
proprie mura, si scatenò in città una violenta epidemia di peste. Tucidide
non la collega a ragioni religiose e
morali, ma razionalmente, sebbene in maniera pregiudizievole, ne attribuisce la
provenienza a navi egiziane. Gli Spartani non persero occasione per attribuire
lo scoppio dell’epidemia alla presenza al governo di Atene di un empio
Alcmeonide. Oltre alla causa madre della guerra, individuata nella smodata
crescita d Atene, Tucidide riporta altre tre cause occasionali:
1. La
questione di Corcìra (Corfù, nel Mar ionio, Grecia occidentale);
2. La
questione di Potidea (nella penisola calcidica), antica colonia di Corinto;
3. Il decreto
Megarese.
Dopo la morte di Pericle (429 a.C.), il potere ad Atene
venne assunto da Cleone, l’obiettivo polemico principale del commediografo
Aristofane. Con Cleone nacque la democrazia radicale, l’Atene dei demagoghi.
Pare che Cleone sia stato uno dei primi politici ateniesi di umili origini:
secondo Aristofane sarebbe stato infatti figlio di un conciapelle. Non tutti
gli studiosi sono però d’accordo. Una volta al potere Cleone attuò una politica
aggressiva nei confronti degli Alleati che si espresse nella triplicazione del
phoros. Nella lega Delio Attica il phoros complessivo annuale doveva
raggiungere 460 talenti d’argento; con Cleone questa somma venne alzata a 1380
talenti. Triplicare il phoros significava concedere ancora più potere ai tribunali
polari: è in questo che consistette la radicalizzazione della democrazia
periclea.
Nel 428 a.C, ad un anno dalla morte di Pericle, si verificò
l’assedio di Mitilene a Lesbo, una delle realtà originariamente non tenute al
versamento del phoros in quanto alleate privilegiate di Atene. L’assedio di
Mitilene può facilmente essere paragonato, per la brutalità del suo
svolgimento, alla guerra di Samo del 441-439 a.C. . Ad operare questa
repressione fu però Cleone.
Nel 424 a.C si svolse la battaglia di Delio, cui prese
parte, secondo la tradizione, il giovane Socrate. Questa battaglia può essere
considerata esemplificativa di quel processo di progressiva dissoluzione del
modello oplitico che caratterizzò l’intera guerra del Peloponneso.
Nel 422 a.C. si svolse la battaglia di Anfipoli, in Tracia.
Anche qui, pare, Socrate prese parte alla battaglia. In essa trovarono la morte
sia Cleone che il generale spartano Brasìda. Pare inoltre che Tucidide, essendo
arrivato in ritardo alla battaglia di Anfipoli, venne mandato in esilio.
Bello !
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