"Come un altro, o Antifonte, si compiace di un bel cavallo, o di un cane, o di un uccello,
così e ancor di più, io traggo piacere dai buoni amici,
e se so qualcosa di buono.. lo insegno loro".


martedì 25 ottobre 2016

#1, La guerra del Peloponneso: La guerra decennale (Appunti).

La guerra iniziò nel 431 con l’invasione dell’Attica da parte del re spartano Archidamo. Ad Atene s’impose immediatamente il problema di come reagire all’arrivo degli Spartani. Pericle suggerì di ritirarsi dalle campagne ed aspettare il nemico in città. La scelta di Pericle andò ovviamente a compromettere gli interessi del ceto oplitico, ossia dei medi proprietari terrieri. Contemporaneamente a questa chiusura di Atene entro i confini delle proprie mura, si scatenò in città una violenta epidemia di peste. Tucidide non  la collega a ragioni religiose e morali, ma razionalmente, sebbene in maniera pregiudizievole, ne attribuisce la provenienza a navi egiziane. Gli Spartani non persero occasione per attribuire lo scoppio dell’epidemia alla presenza al governo di Atene di un empio Alcmeonide. Oltre alla causa madre della guerra, individuata nella smodata crescita d Atene, Tucidide riporta altre tre cause occasionali:
               
1.             La questione di Corcìra (Corfù, nel Mar ionio, Grecia occidentale);
2.            La questione di Potidea (nella penisola calcidica), antica colonia di Corinto;
3.            Il decreto Megarese.

Dopo la morte di Pericle (429 a.C.), il potere ad Atene venne assunto da Cleone, l’obiettivo polemico principale del commediografo Aristofane. Con Cleone nacque la democrazia radicale, l’Atene dei demagoghi. Pare che Cleone sia stato uno dei primi politici ateniesi di umili origini: secondo Aristofane sarebbe stato infatti figlio di un conciapelle. Non tutti gli studiosi sono però d’accordo. Una volta al potere Cleone attuò una politica aggressiva nei confronti degli Alleati che si espresse nella triplicazione del phoros. Nella lega Delio Attica il phoros complessivo annuale doveva raggiungere 460 talenti d’argento; con Cleone questa somma venne alzata a 1380 talenti. Triplicare il phoros significava concedere ancora più potere ai tribunali polari: è in questo che consistette la radicalizzazione della democrazia periclea.

Nel 428 a.C, ad un anno dalla morte di Pericle, si verificò l’assedio di Mitilene a Lesbo, una delle realtà originariamente non tenute al versamento del phoros in quanto alleate privilegiate di Atene. L’assedio di Mitilene può facilmente essere paragonato, per la brutalità del suo svolgimento, alla guerra di Samo del 441-439 a.C. . Ad operare questa repressione fu però Cleone.

Nel 424 a.C si svolse la battaglia di Delio, cui prese parte, secondo la tradizione, il giovane Socrate. Questa battaglia può essere considerata esemplificativa di quel processo di progressiva dissoluzione del modello oplitico che caratterizzò l’intera guerra del Peloponneso.


Nel 422 a.C. si svolse la battaglia di Anfipoli, in Tracia. Anche qui, pare, Socrate prese parte alla battaglia. In essa trovarono la morte sia Cleone che il generale spartano Brasìda. Pare inoltre che Tucidide, essendo arrivato in ritardo alla battaglia di Anfipoli, venne mandato in esilio. 

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