L’OSSERVATORE.
Tutto ciò
che è detto è detto da un osservatore. L’osservatore è in grado di considerare
contemporaneamente un’entità e l’universo in cui essa è calcolata. Un’entità è
un’entità se può entrare in un certo numero di interazioni con l’ambiente, se
possiede cioè un dominio di interazioni, e se tale dominio comprende
interazioni con l’osservatore il quale può specificare per esso un dominio di
relazioni. Il dominio delle relazioni di un’entità, in quanto specificato dall’osservatore,
appartiene esclusivamente al suo dominio cognitivo. L’osservatore può definire
un’entità specificandone il dominio di interazioni, così una parte di un’entità
o un gruppo di entità possono essere considerate unità di interazioni e
costituire entità singole. L’osservatore può considerare anche sé stesso nei
termini di entità, specificando il proprio dominio di interazioni. Egli può
così rimanere osservatore delle proprie interazioni e trattarle in ogni momento
come entità indipendenti.
IL SISTEMA VIVENTE
I sistemi
viventi sono entità, ossia unità di interazioni che interagiscono con una
specifica parte dell’ambiente in cui esistono e che prende il nome di nicchia.
L’adattamento dell’organismo alla propria nicchia è totale, cosicché né la
nicchia né l’organismo possono essere compresi separatamente: L’analisi delle
caratteristiche e del comportamento di un dato organismo individua un certo
ambiente regionale adatto alla sua sopravvivenza, l’analisi delle
caratteristiche di un certo ambiente regionale individua le caratteristiche e
il comportamento di un certo organismo adatto a sopravvivervi. I sistemi
viventi come oggi li conosciamo sono caratterizzati da una serie di fenomeni
(metabolismo, crescita e riproduzione molecolare interna) inseriti all’interno
di un’organizzazione circolare chiusa di tipo omeostatico (tendente cioè
all’equilibrio) la cui funzione è di produrre e di mantenere costante questa
stessa organizzazione, pena la perdita di identità e la morte dell’organismo.
L’organizzazione circolare dell’organismo rappresenta il dominio delle
interazioni all’interno delle quali l’organismo può entrare senza perdere la propria
identità. Finché la circolarità dell’organizzazione, che definisce un sistema
vivente, è mantenuta, l’identità dell’organismo rimane integra. Poiché la
circolarità dell’organizzazione del sistema vivente e il suo dominio di
interazioni assumono significato funzionale solo in relazione al mantenimento
della circolarità dell’organizzazione, il sistema vivente è un sistema
‘’autoreferente’’ e il suo dominio di interazioni è un dominio
‘’autoreferente’’.
Un sistema
vivente è anche un sistema inferenziale e il suo dominio di interazioni è un
dominio cognitivo: Un sistema vivente non può entrare in interazioni non
specificate dalla propria organizzazione. La circolarità della sua
organizzazione è infatti tale che ogni stato interno richiede la soddisfazione
di certe interazioni con l’ambiente per poter passare allo stato seguente. Ad
un certo stato interno deve corrispondere sempre la stessa predizione affinché
sia raggiunto lo stato interno necessariamente seguente previsto
dall’organizzazione circolare. Per predizione non si intende un’interazione
particolare, ma una classe di interazioni particolari valutate dall’organismo
come equivalenti poiché accomunate dalle medesime caratteristiche necessarie
all’elaborazione di un certo stato interno. L’osservatore, che è in grado di
considerare contemporaneamente l’organismo e l’ambiente in cui esso esiste,
considera la nicchia con la quale l’organismo interagisce come quella piccola
parte dell’ambiente che realizza il dominio di interazioni del sistema vivente.
Per l’organismo la nicchia non è una parte di un ambiente più ampio, come
appare all’osservatore, ma costituisce tutto il suo dominio cognitivo. La
nozione di ambiente appartiene solo al dominio cognitivo dell’osservatore. Per
me che osservo, il fondale marino in cui si realizza il dominio di interazioni
di un granchio e che conserva la sua possibilità di mantenere la propria
organizzazione circolare, non è altro che una piccola parte di un ambiente che
so essere immensamente più grande. Per il granchio, invece, non esiste altro
che il fondale su cui si muove e l’acqua in cui è immerso.
Alcuni
organismi possono partecipare alle interazioni di unità di interazioni più
ampie senza perdere la propria identità. È il caso delle api da miele, che
partecipano al mantenimento dell’organizzazione circolare del sistema alveare.
I mutamenti ambientali occorsi nella
storia della Terra portarono a cambiamenti significativi delle predizioni
specificate dalle nicchie degli organismi, rendendo necessario l’allargamento
dei loro domini cognitivi e nuove modalità di mantenimento dell’organizzazione
circolare senza perdita d’identità.L’allargamento dei domini cognitivi dei
sistemi viventi è stato realizzato attraverso il sistema nervoso, che ha reso
gli stati interni degli organismi modificabili da relazioni pure e non più
solamente da eventi fisici. È detto
cognizione l’agire di un sistema vivente all’interno di un dominio di
interazioni specificato dalla propria organizzazione in maniera subordinata al
proprio mantenimento. I sistemi viventi
sono sistemi cognitivi e la vita è un processo di cognizione.
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