"Come un altro, o Antifonte, si compiace di un bel cavallo, o di un cane, o di un uccello,
così e ancor di più, io traggo piacere dai buoni amici,
e se so qualcosa di buono.. lo insegno loro".


domenica 25 settembre 2016

Appunti: Dopo Alessandro Magno, la Grecia dei diadochi.

DOPO ALESSANDRO.
321 a.C, accordi di Triparadiso: Dopo la morte di Alessandro Magno, attraverso gli accordi di Triparadiso, il grande impero macedone venne diviso tra i suoi generali. Cominciò così l’età dei diadochi, letteralmente “dei successori”, dei generali macedoni che imposero sulle popolazioni indigene una classe dirigente greca: in questo consistette l’ellenismo, la più grande espansione greca mai effettuata in senso culturale. Nacque una territorialità del tutto particolare:

L’Egitto venne affidato al generale Tolomeo Lago, che diede avviò alla dinastia Lagide. L’Egitto lagide, il regno ellenistico più indipendente, ci ha consegnato una grandissima quantità di papiri.

L’Asia venne affidata al generale Seleuco, che dietde avviò alla dinastia seleucida.

La Frigia e l’Esponto venero affidate ad Antigono Monoftalmo, letteralmente “con un solo occhio”, così chiamato per via dell’occhio mancante, perduto in battaglia.

La Tracia venne affidata a Lisimaco.

Il regno di Pergamo (città stato) fu affidato ad Attalo, che avviò la dinastia degli attalidi.

La situazione in Macedonia rimase nelle mani di figure come Cratèro, Perdicca e Antipatro.

Subito dopo la conclusione degli accordi di Triparadiso, già nacquero dei contrasti tra i diadochi che ne erano stati protagonisti. Uno dei primi diadochi che comincerà a mettere seriamente in pericolo gli equilibri di triparadiso sarà Antigono Monoftalmo.

Subito dopo la morte di Alessandro, nel 321, la Grecia si ribellò: vedi guerra lamiaca. Alla fine della guerra lamiaca i Macedoni sconfissero gli Ateniesi ribellatisi e Antipatro collocò una guarnigione macedone ad Atene: si tratta della prima punizione inflitta dai macedoni agli Ateniesi.

DEMETRIO FALEREO.
317-307 a.C.: decennio di Demetrio Falereo. Demetrio Falereo venne posto ad Atene dal re macedone Cassandro. Era un allievo di Teofrasto, a sua volta allievo prediletto di Aristotele. Con Demetrio Falereo ci troviamo un decennio con un peripatetico al potere. Aristotele trasformò definitivamente le categorie di oligarchia e democrazia: anche etimologicamente, sappiamo che l’oligarchia è il governo di pochi e la democrazia il governo di molti; per Aristotele, invece, oligarchia è il potere di chi ha, dei ceti abbienti, la democrazia è il potere di chi non ha, dei ceti non abbienti. In questo senso il governo di Demetrio Falereo interpretò quest’istanza aristotelica: il decennio 17-7 è di fatto quello dell’Atene definita benpensante, borghese, dei ceti abbienti. Demetrio Falereo portò i ricchi al potere: la democrazia venne abolita, le forme assembleari cedettero al governo dei ceti abbienti. Il commediografo Menandro offre nelle proprie opere un’immagine assai eloquente del decennio faleraico ateniese. La commedia nuova di Menandro fu una commedia basata su tematiche come famiglia, equilibrio, giusto senso: una commedia pulita, estranea al turpiloquio. Il motivo della famiglia, in particolare, fu carissimo a Demetrio Falereo.


Subito dopo la conclusione degli accordi di triparadiso, già nacquero dei contrasti tra i diadochi che ne erano stati protagonisti. Uno dei primi diadochi che cominciò a mettere seriamente in pericolo gli equilibri di Triparadiso fu Antigono Monoftalmo. Avendo avuto in affidamento solo la Frigia e l’Esponto, un piccolo regno, si pose il problema della riunificazione del regno di Alessandro: si configurarono, tra i diadochi di Alessandro, orientamenti autonomistici (si veda il caso dell’Egitto) ma anche legittimisti, frutto della volontà di presentare se stessi quali eredi di Alessandro e del suo grande regno frazionatosi dopo Triparadiso. Antigono Monoftalmo aggredì i Seleucidi del regno di Siria  e i Lagidi d’Egitto, con l’intenzione di assoggettare entrambi i regni al proprio controllo. In quest’operazione fu coadiuvato dal figlio Demetrio Poliorcete (in greco “assediatore”, epiteto guadagnato in seguito al fallito assedio di Rodi) che nel 307 abbattè il governo di Demetrio Falereo ristabilendo la democrazia ad Atene. Generalmente le linee legittimiste (quale quella perseguita da Antigono Monoftalmo) favorivano la democrazia ad atene; le lineee non legittimiste  (quale quella perseguita da Antipatro) favorivano l’insediamento ad Atene di governi non democratici. Demetrio Poliorcete è anche celebre per essere entrato ad Atene con la moglie pretendendo onori divini. Nel 301 a.C, nella battaglia di Ipso, Antigono Monoftalmo perse la vita.

IL III SECOLO.
Nel 294 a. C. Demetrio Poliorcete diventò re di Macedonia, portando a compimento il progetto politico paterno.
Negli anni ’80 Demetrio Falereo venne sconfitto e catturato da Seleuco.
Sempre negli anni ’80 emerse la figura di Lisimaco, il generale alessandrino cui era stato assegnato il governo della Tracia. Spinto anch’egli dal desiderio di riunificare il grande regno di Macedonia, venne sconfitto nel 281 nella battaglia di Corupedio, che sancì la fine dell’età dei diadochi e l’inizio dell’età degli epigoni. Per Grecia degli epigoni si intende la Grecia dei discendenti dei primi diadochi alessandrini. Durante l’età degli epigodi i vari regni ellenistici si autonomizzarono definitivamente: in Macedonia si insediarono gli Antigonidi nella persona di Antigono Gonata. Costui fu responsabile della vittoria che i Greci riportarono sui Celti nel momento dell’invasione celtica della Grecia negli anni ’70. I Celti, disseminati su tutto il territorio europeo, erano un popolo di tradizioni nomadi e mercenarie parlante una lingua indoeuropea. Noti anche come Galli o Galati venivano considerati produttori di frequenti e intensi fenomeni migratori, come quella che interessò la Grecia negli anni ’70 del III secolo: passando per le Termopile arrivarono addirittura a Delfi. Antigono Gonata fu tra i responsabili del respingimento di queste orde barbariche, molte delle quali si rifugiarono però in Anatolia, fondando la Galazia (di qui Galati), dove furono fronteggiati dagli Attalidi.

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