Nel 294 a. C. Demetrio Poliorcete diventò re di Macedonia,
portando a compimento il progetto politico paterno.
Negli anni ’80 Demetrio Falereo venne sconfitto e catturato
da Seleuco.
Sempre negli anni ’80 emerse la figura di Lisimaco, il
generale alessandrino cui era stato assegnato il governo della Tracia. Spinto
anch’egli dal desiderio di riunificare il grande regno di Macedonia, venne
sconfitto nel 281 nella battaglia di Corupedio, che sancì la fine dell’età dei
diadochi e l’inizio dell’età degli epigoni. Per Grecia degli epigoni si intende
la Grecia dei discendenti dei primi diadochi alessandrini. Durante l’età degli
epigodi i vari regni ellenistici si autonomizzarono definitivamente: in
Macedonia si insediarono gli Antigonidi nella persona di Antigono Gonata.
Costui fu responsabile della vittoria che i Greci riportarono sui Celti nel
momento dell’invasione celtica della Grecia negli anni ’70. I Celti,
disseminati su tutto il territorio europeo, erano un popolo di tradizioni
nomadi e mercenarie parlante una lingua indoeuropea. Noti anche come Galli o
Galati venivano considerati produttori di frequenti e intensi fenomeni
migratori, come quella che interessò la Grecia negli anni ’70 del III secolo:
passando per le Termopile arrivarono addirittura a Delfi. Antigono Gonata fu
tra i responsabili del respingimento di queste orde barbariche, molte delle
quali si rifugiarono però in Anatolia, fondando la Galazia (di qui Galati),
dove furono fronteggiati dagli Attalidi.
SPARTA NEL III SECOLO.
Nel III Secolo Sparta conobbe uno straordinario rivolgimento
interno, attribuito all’intervento di due sovrani tradizionalmente conosciuti
come “re riformatori”, non colleghi nella diarchia, ma sovrani in due mandati
consecutivi: Agide IV e Cleomene III. La loro vita plutarchea è messa in
parallelo a quella dei Gracchi. I tre
provvedimenti fondamentali dei sovrani riformatori spartani furono:
- Divisione egualitaria della terra: in quest’ambito nasce la tradizione di Licurgo comunista che si legge, ad esempio, in Giustino. I re riformatori ripresero il mito di Licurgo riattualizzandolo.
- Abolizione dell’eforato
- Ripresa della politica peloponnesiaca.
Nacquero due leghe: la lega Achea e la lega Etolica. La lega
Etolica ebbe un atteggiamento fondamentalmente più democratico rispetto alla
lega Achea, in cui giocò un importante ruolo il condottiero Arato di Sicione e
nella quale militò anche i padre dello storico Polibio.
I re riformatori riattivarono la politica peloponnesiaca
esauritasi a Leutra. Tale ripresa fu testimone dello scontro tra Sparta e la
lega Achea, che si sostituì allo storico nemico di Sparta, Argo, nella contesa
del Peloponneso. La lega achea si alleò con la Macedonia, all’epoca sotto il controllo
del sovrano Antigono Dosone (leteralmente “che darà”, ad indicare la sua natura
di reggente per Filippo V, con cui si sarebbero incontrati i Romani). Antigono Dosone
organizzò la Lega Ellenica, che sconfisse definitivamente gli Spartani nella
battaglia di Sellasìa del 222 a.C., che segnò la fine della stagione dei re
riformatori.
Nel 217 a.C. fu
siglata la pace di Naupatto, l’ultima ad essere siglata tra Greci primi
dell’arrivo dei Romani.
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